Il Sommelier al ristorante vi propina come buoni dei vini ossidati? Il gestore dell’enoteca, quando gli riportate titubanti la bottiglia indietro, vi dice che quel color marroncino è tipico del vitigno?
Se ancora avete dubbi su come riconoscere davvero un vino rovinato dal processo ossidativo, allora leggete questo articolo!
Quando si sceglie il vino da degustare per una cena a casa o al ristorante si valutano tanti fattori: la tipologia del vino, bianco, rosso o rosato, la provenienza, la struttura, il costo e molti altri elementi, magari dettati anche dall’abbinamento che vogliamo sperimentare.
Una volta scelto il vino giusto per la nostra situazione enogastronomica, lo teniamo al fresco per poi versarlo, al momento e alla temperatura giusta.
Ci facciamo aprire o stappiamo da soli con cura la nostra bottiglia e versiamo il vino nei bicchieri scelti per l’occasione.
Se non vedevamo l’ora di assaggiare il vino scelto, ora che lo abbiamo appena versato notiamo qualcosa che già non ci convince.
A volte, il vino che acquistiamo può riservarci sorprese sgradite: un’annata mal conservata, operazioni produttive eseguite in modo sbagliato e con materiali inadeguati, un difetto del tappo, degli sbalzi di temperatura o un trasporto poco consono posso minare la vita del vino e farcelo arrivare in tavola alterato o difettato.
Il vino infatti può subire delle alterazioni o acquisire difetti sia durante il processo produttivo sia una volta imbottigliato e messo in commercio: qualunque sia la problematica, essa risulterà visibile solo all’apertura e all’assaggio del prodotto.
Pertanto, per evitare situazioni imbarazzanti e perdite inutili di soldi, vediamo insieme quali sono i principali difetti e alterazioni riscontrabili nei vini che ci troviamo a bere.
In questo articolo vi parlerò delle alterazioni e dei difetti dovuti ad un’ossidazione del vino, un problema che – ahimè – ho riscontrato diverse volte, quasi sempre nei vini bianchi acquistati.
Un difetto a mio parere ben più ricorrente del più classico e noto odore di tappo.
Come riconosciamo un vino alterato e difettato da un fenomeno ossidativo e come ci comportiamo con un prodotto così rovinato?
Se volete sapere come leggete oltre!
Come riconoscere i Vini Ossidati
E’ molto semplice accorgersi di un vino ossidato, basta osservarlo appena lo versiamo nel bicchiere.
Il colore è il primo indice che ci comunica se il vino che ci accingiamo a bere ci ha abbandonato oppure no, se è ancora buono da bere o è invece da buttar via.
Il colore è infatti un indicatore importante dello status di salute e della vitalità di un vino: un colore privo di brillantezza e luminosità, soprattutto in un bianco, è indice di morte certa.
Capire se un vino bianco è alterato è molto facile: un colore dorato che vira verso un’ambra priva di luminosità è senz’altro indice di un’alterazione della qualità originaria del prodotto.
Se in un bianco in salute ci aspettiamo un’ottima riflessione della luce, il colore del vino alterato rimarrà assolutamente opaco.
Se poi vi rimane il dubbio, perché magari il vino ha fatto un passaggio in botte oppure è stato ottenuto da uve surmature, allora provate ad assaggiarlo per avere la definitiva conferma del problema.
A volte infatti l’ossidazione si manifesta come un difetto non troppo evidente alla vista ma sempre ben percepibile in fase di assaggio.
Un vino bianco alterato o difettato da un fenomeno ossidativo presenta frequentemente un sapore maderizzato, dolciastro, che ricorda quello di alcuni vini liquorosi, come appunto il Madeira.
Oltre a questo spunto dolciastro e leggermente amarognolo – dal sapore quasi bruciato – si può riscontrare una totale mancanza di acidità.
Un vino privo di quello spunto di freschezza, specie un bianco, è un vino destinato a non essere più bevuto: finchè c’è acidità il vino può prolungare la sua permanenza in bottiglia, ma una volta che gli acidi fondamentali del prodotto l’hanno abbandonato, è tempo anche per noi di arrenderci e salutarlo.
Questa totale mancanza di acidità, il sapore piatto e amarognolo rendono il problema ossidativo assolutamente lampante: siamo di fronte a un vino imbevibile.
Se a volte l’odore e il sapore “di tappo” possono trovare qualche parere discorde, un vino con le suddette problematiche è chiaramente un vino da rispedire al mittente.
Le alterazioni e i difetti ossidativi possono essere frequenti soprattutto nei vini bianchi dalla struttura delicata, ma si possono riscontrare ugualmente nei vini rossi di poco corpo.
In questo caso il vino si presenterà con un colore che vira al marroncino e avrà lo stesso profumo e gusto “cotto” e piatto manifestato nei bianchi alterati.
Come comportarsi di fronte a dei vini ossidati?
I problemi che abbiamo visto finora possono essere dovuti a diversi fattori che hanno portato a un’ossidazione del prodotto: delle uve in origine non proprio sane, operazioni di travaso fatte con poca cura, una conservazione errata della bottiglia oppure anche una bottiglia un po’ troppo datata … e sull’età di consumo dei vini magari approfondiremo il discorso più avanti.
Qualunque siano le cause dell’ossidazione che ha alterato e difettato il prodotto, noi che l’abbiamo acquistato dobbiamo sapere come agire.
Che cosa dobbiamo farne di un vino ossidato? Dopotutto l’abbiamo pagato e non possiamo berlo.
Fortunatamente i vini alterati o difettati possono essere restituiti, anche se non li avete ordinati al ristorante ma comprati online, in enoteca o al supermercato.
Basta conservare la prova d’acquisto (uno scontrino o una fattura) e riportare indietro la bottiglia, per cambiarla con una nuova.
Sembra una pratica strana, ed è effettivamente poco conosciuta, ma vi assicuro che sia i negozi specializzati sia i supermercati sono perfettamente in grado di farvi il reso del prodotto senza problemi.
A me è capitato di farmi cambiare una bottiglia dal Conad, in un’enoteca vicino casa e anche da Eataly: in un attimo il personale mi ha fatto avere una nuova bottiglia, anche di un vino diverso volendo.
Anche per quando riguarda i grandi negozi online di vino, ormai sempre più diffusi, è più che prevista la possibilità di mandare indietro il prodotto difettato senza pagare cifre aggiuntive per la spedizione, basta semplicemente contattare l’assistenza clienti.
Certo la scocciatura di aver “beccato” un vino difettato, quando magari avevate voglia di provare qualcosa di buono, rimane sempre, ma almeno ora che siete consci del possibile problema avete tutte le informazioni per agire di conseguenza.
Che cosa volete che sia un semplice incidente di percorso di fronte al piacere di scoprire un ottimo vino e magari un ottimo abbinamento?
Sempre cheers!
13 Comments
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Esposizione chiara ed esauriente. Ok
Ciao Mario, grazie e benvenuto sul Blog.
Sono contenta che l’articolo ti sia risultato utile! 🙂
Oggi ho travasato del vino bianco mantenuto in cantina all’interno di damigiane . Non ho fatto molti travasi da settembre a oggi. Il gusto non è pessimo ma mi sembra ossidato. Cosa mi consiglia di fare dopo le prossime vendemmie? Come evitare l’ ossidazione ?
Ciao Gianluca, ti ringrazio per il commento!
E’ normale che il vino in damigiana si ossidi, man mano che il contenitore viene scolmato, soprattutto se si tratta di un vino bianco. Meno vino rimane all’interno e più velocemente si ossiderà.
Se compri il vino in damigiana, per evitare l’ossidazione ti consiglio di travasarlo e conservarlo subito in contenitori di vetro più piccoli, massimo da 1,5 litri, in vetro scuro, chiusi con un tappo a corona, da conservare in un luogo con una temperatura costante, al riparo da fonti di calore e sole diretto.
L’ideale sarebbe acquistare il vino sfuso mettendolo direttamente in contenitori più piccoli rispetto a una classica damigiana o, magari, se la vendono, prenderlo già conservato in una bag in box.
Spero di esserti stata d’aiuto!
Salve mi sono un po aggiornato su l’ossidazione dei vini grazie. desideravo da qualche esperto sapere x che il mio vino dopo qualche ora che stappo una bottiglia si altera il colore solo il colore scurisce sul marroncino come se fosse torbido. In bottiglia si presenta color rubino, gusto bellissimo leggermente frizzante, L’uva mia personale circa 400 viti, imbottiglio rispettando + o – le fasi lunari bottiglie scure lavate e vinate prima dell’imbottigliamento, tappi sia in sughero e in plastica (ho voluto provare se vi fosse differenza) ma lo stesso alterazione ripeto solo colore. Specifico si tratta di vino rosso e mi succede da qualche anno. quale può essere la causa? mi date qualche consiglio? grazie x la V/S disponibilità saluti.
Salve, ho aperto una bottiglia di Barolo del 2006. Pensavo e speravo di bere una grande vino ma invece mi sono ritrovato nel calice un bel barolo marsalato… cosa faccio ora con questa bottiglia? Grazie
Salve, può provare a restituirla o a farsela rimborsare, dipende da dove l’ha acquistata. Mi faccia sapere qual è il suo caso, in modo da fornirle un suggerimento più preciso. Un caro saluto!
Abbiamo acquistato vino prosecco di Valddobiadene, già da molti anni ma l’ultima volta su 12 damigiane 3non
Non si riesce a gustarlo , , ha un sapore amarognolo . Preciso che è stato imbottigliato tutto nello stesso
Giorno con gli stessi tappi a corona, mi può spiegare cosa è successo ,
Grazi Camillo Ferrari Soliera (MO)
Salve, la ringrazio per il commento. Il vino all’interno delle damigiane com’era? L’ha provato prima di imbottigliare? E’ possibile che il problema fosse presente fin dall’origine. In che modo risulta imbevibile? I problemi potrebbero essere tanti e non è detto che dipendano dal travaso.
Mi è facile riconoscere un vino bianco ossidato: colore più intenso e scuro, profumi marsala o modernizzare intensi quasi pungenti. Per I rossi non è sempre semplice, i profumi non sono semplicemente individuabili, infatti se è fa ile trovare bianchi ossidativo di grande qualità come Marsala, Matera, Vin Santo e tanti altri, sui rossi non è lo stesso. Quali sono secondo te i sentori che identificano meglio un rosso ossidato ?
Grazie
Andywine
Ciao Andywine, grazie per il tuo commento.
E’ più frequente trovare vini bianchi ossidati, piuttosto che rossi. Questo perchè la vinificazione in bianco riduce la componente fenolica. I rossi secchi ossidati li avrò riscontrati un paio di volte, per fortuna. In entrambi i casi si trattava di bottiglie lasciate troppo a lungo in cantina e, probabilmente, mal conservate. L’ossidazione era già evidente dal livello del vino in bottiglia. In quanto ad aromi, questi vini non hanno la stessa pungenza dei bianchi, quanto piuttosto sentori di stalla, di pane cotto, di verdura lessa. Ancor più che nei “profumi”, la loro ossidazione è evidente all’assaggio. Anche in questo caso si sente un gusto piatto, privo di sapore e acidità, con sfumature amare. Spero di esserti stata utile. A te come sono sembrati i rossi ossidati assaggiati? (spero pochi!)