Tornata da una proficua, ma soprattutto piacevole, vacanza nelle Langhe mi sento più che pronta a parlarvi della Barbera d’Alba e dei suoi possibili abbinamenti.

La Barbera è senz’altro uno dei vitigni più coltivati nelle Langhe e in tutto il Piemonte, per non parlare di quella cospicua produzione che coinvolge il territorio Lombardo e i Colli Piacentini in Emilia Romagna.

Solo in Piemonte, dove tale vitigno è autoctono, troviamo diverse tipologie di vini a base di uve Barbera: la Barbera d’Asti, quella prodotta in maggiori quantità, la Barbera del Monferrato e, la protagonista di oggi, la Barbera D’Alba.

Area di produzione della DOC Barbera D'alba
Area di produzione della DOC Barbera D’alba – da langhevini.it

Nonostante si parta da un uvaggio uguale il territorio, il clima (insieme all’intervento umano) trasformano diversamente tali uve affinchè rendano prodotti ben diversi da un punto di vista organolettico.

L’uva barbera dà generalmente un vino rosso noto soprattutto per la sua freschezza e piacevolezza immediata, il suo medio corpo e la sua versatilità in termini di abbinamento cibo-vino: un vino rosso non troppo intenso e strutturato che si può benissimo utilizzare nella cucina di tutti i giorni anche solo per accompagnare piatti di salumi e formaggi di media stagionatura.

In realtà la Barbera d’Alba viene declinata nell’albese e nelle langhe in molte varietà: ecco quindi che abbiamo quella barbera più leggera e immediata con una vivace freschezza e dall’altra parte una barbera decisamente più strutturata in grado di accompagnare piatti di pasta con sughi di carne e piatti di carne più corposi e elaborati.

Conoscendo soprattutto la prima tipologia di Barbera, fresca e leggera, che ritroviamo molto diffusa nell’Oltrepò Pavese e nei Colli Piacentini, sono rimasta del tutto stupita dalla complessità dei profumi e dalla struttura della Barbera D’Alba e, in particolar modo, di quella prodotta nel territorio del Barolo.

In questo limitato territorio, caratterizzato da un terreno incredibilmente argilloso (e dopo le piogge non si può non notarlo!), a mio parere, la Barbera acquista una struttura maggiore e un gusto e dei profumi molto più intensi.

La Vigna Lazzarito, sulla strada per Serralunga
La Vigna Lazzarito, sulla strada per Serralunga

Infatti la Barbera prodotta nelle Langhe del Barolo è quasi sempre una Barbera importante, fatta maturare in legno e lasciata affinare in bottiglia mentre, da disciplinare, la Barbera d’Alba non superiore può anche non fare alcun passaggio in legno.

Non stiamo ovviamente parlando di quella struttura e di quel piglio che l’uva nebbiolo può regalare a un Langhe rosso o a un Barolo, ma di una “masticabilità”, un corpo, una persistenza e una morbidezza che rendono la Barbera d’Alba delle Langhe del Barolo capace di affrontare con successo l’abbinamento con tantissimi piatti.

Ora che abbiamo chiarito i principali aspetti e le diversità della Barbera d’Alba nel territorio di produzione, parliamo in dettaglio delle sue caratteristiche organolettiche e dei suoi possibili abbinamenti.

 

Gli Abbinamenti per la Barbera d’Alba

La Barbera D’Alba è caratterizzata da un colore rosso rubino che suggerisce quei profumi fruttati di ciliegie e prugne che la contraddistinguono all’assaggio. Insieme ai sentori vinosi e fruttati si riscontrano sempre delle note floreali di ortensia, viola e delle più leggere note speziate di liquirizia, pepe, caffè e, in alcuni casi, cannella e vaniglia.

La Barbera d’Alba è sempre e comunque caratterizzata da un buon grado di freschezza e proprio per questa sua caratteristica si sposa bene con quei piatti dotati di un’evidente tendenza dolce e di una buona grassezza.

Proprio per questo dovendo anche servire dei semplici crostini al prosciutto o al lardo di Arnaud, oppure un tagliere di formaggi di media stagionatura, anche in accompagnamento a una omelette al tartufo o a del vitello tonnata, una Barbera d’Alba può rappresentare un’ottima scelta: magari ne possiamo scegliere una con una gradazione limitata oppure una Barbera che non viene maturata in legno.

A mio parere la Barbera d’Alba, specie quella affinata e maturata anche per breve tempo in legno, diventa perfetta soprattutto con i primi piatti, con sughi a base di carne e/o formaggio, e alcune tipologie di carni cucinate in maniera non troppo elaborata.

Deliziosa è la Barbera D’Alba con le paste al ragù, che siano agnolotti, fettuccine o i tipici tajarin, non fa differenza: la freschezza del vino e i suoi sapori morbidi , fruttati e leggermente vegetali e speziati, la rendono perfetta in questo tipo di abbinamento.

Anche con le carni il rapporto è splendido: un pollo alla cacciatora, un bollito misto con della bagna cauda, una tartare di manzo, un arrosto di manzo, delle salsicce in umido rappresentano dei compagni perfetti per una Barbera D’Alba che riesce ad allietarli con la sua particolare freschezza, morbidezza e struttura.

Qualche suggerimento dal Museo del Castello di Grinzane
Qualche suggerimento dal Museo del Castello di Grinzane …

Per piatti di carne più strutturati, realizzati con lunghe cotture , magari tartufati o arricchiti da formaggi stagionati, o per pietanza a base di cacciagione la scelta può ricadere su una Barbera d’Alba superiore.

Sicuramente la Barbera d’Alba costituisce un prodotto altamente rappresentativo dell’enogastronomia italiana, di grande interesse e spessore gustativo e di certo va conosciuto e provato.

Siamo di fronte a una tipologia di vino in grado di colpire immediatamente all’assaggio e la sua piacevolezza la rende perfetta per la cucina di tutti i giorni … e anche il prezzo riflette tale concezione.

Come potete vedere qui e qui, ecco alcune Barbera D’Alba diverse, ma entrambe con un ottimo rapporto qualità prezzo!

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