In questo articolo vi torno a parlare di vini e vitigni tipici del Lazio, una regione spesso trascurata per quanto riguarda la produzione di vini di qualità, accendendo i riflettori su un’uva che amo particolarmente e che ho scoperto, in realtà, solo da un paio di anni.
Un vitigno che pochi conoscono, di cui poco si parla ma che è davvero perfetto per creare un vino adatto ad accompagnare delle pietanze di prelibato pesce.
Un vino prodotto da uve autoctone dell’area costiera meridionale della regione, usate con successo nella produzione di bianchi fermi, frizzanti e spumanti di qualità.
Curiosi di scoprire di quali uve e di quali vini sto parlando?
Il Cacchione DOP e gli Abbinamenti Cibo – Vino
Probabilmente lo conoscerete altrove come Bellone, ma è comunque sempre lui: il vitigno Cacchione, così chiamato in una specifica area del litorale laziale.
Siamo di fronte a un vitigno autoctono della regione Lazio, di quell’area costiera splendida che ha visto il magico approdo di Enea nell’antica penisola italica.
Il Cacchione è un’uva citata anche da Plinio il Giovane proprio come tipicissima dell’antica Antium che diede i natali all’imperatore Nerone.
Un vitigno così legato a questo territorio che, nella zona di Anzio e Nettuno, il cosiddetto Agro Pontino, troviamo ancora molti vigneti di Cacchione a “piede franco”.
I vini a base di Cacchione, prodotti in questa specifica area, che costituisce proprio la sede eletta della DOP Cacchione, hanno caratteristiche organolettiche che li rendono dei prodotti fantastici per accompagnare tantissime pietanze di pesce.
Fritture, zuppe di pesce, crostacei e molluschi, primi e risotti, pesci al cartoccio e al forno … esistono diversi esemplari di vini a base di Cacchione, ognuno in grado di valorizzare diverse pietanze al sapore di “mare”.
Oggi vi voglio presentare due vini a base di Cacchione dell’azienda agricola Casa della Divina Provvidenza, che ho avuto modo di assaggiare l’estate scorsa, provandoli con più pietanze.
Forse ci ho messo un po’ a parlarvene ma visto che ci avviciniamo nuovamente all’estate sto già pregustando un calice di entrambi i vini di fronte alla brezza marina, su una spiaggia al tramonto.
Il Neroniano dell’Azienda Agricola Casa della Divina Provvidenza
Il Neroniano dell’Azienda Agricola Casa della Divina Provvidenza è un Cacchione con un ampio profilo organolettico, un bianco fermentato in barrique e invecchiato in legno che presenta un bouquet aromatico piacevolissimo e invitante.
Profumi marcati di agrumi, albicocca, frutta esotica, leggere note floreali e vegetali di acacia e maggiorana.
All’assaggio il Neroniano è un vino sapido, dal gusto intenso, morbido ed equilibrato.
Per me è un vino da TUTTO pesce.
Va benissimo con i secondi di pesce al forno, con le paste ai frutti di mare, con le capesante in salsa di cognac, con i frutti di mare in guazzetto, con le zuppe di pesce.
Sinceramente, tra le numerose pietanze di mare con cui l’ho assaggiato, non ho mai provato un abbinamento davvero sbagliato, in grado di rovinare cibo e vino.
L’unico abbinamento con cui ho sentito il Neroniano un po’ sprecato è stato con la frittura di pesce, ma in tutti gli altri casi si è rivelato un vino davvero incredibile, con la mutevole capacità di esaltare il gusto del pesce, attraverso il suo bouquet aromatico e il suo gusto pieno e rotondo.
E’ un vino che per profumi, gusto e corpo si abbina benissimo alla zuppa di pesce: un connubio di frutti di mare, calamari, polpo e gallinella che, in accompagnamento a un buon bicchiere di Neroniano, acquista quel pizzico di sapore in più e una persistenza ancora più lunga e piacevole, improntata su note deliziosamente saline.
Il Mare Divino Spumante dell’Azienda Casa Divina Provvidenza
Ecco, se il Neroniano poteva risultare poco adatto alla frittura di pesce, lo stesso non vale per il Mare Divino, metodo classico della stessa azienda.
E’ un vino spumante davvero perfetto, con i suoi profumi prettamente agrumati e la sua bellissima effervescenza, per accompagnare un fritto di paranza.
Un metodo classico che presenta un bouquet fresco, fruttato e vegetale, con note di limone, albicocca, salvia. Deliziosamente minerale all’assaggio, dove emerge e rimane persistente la componente fruttata dolce e agrumata, accompagnata da una sapidità che richiama chiaramente la salinità marina.
Se non lo volete assaggiare con il fritto di paranza, provatelo con degli spiedini di gamberi alla griglia o con dell’ottimo polpo e patate e non rimarrete delusi.
Ora che avete fatto la conoscenza con il Cacchione, sapete con cosa potete abbinare tante specialità di pesce: un vitigno e dei vini che vanno senz’altro scoperti e assaggiati.
Ma torneremo ancora a parlare del Cacchione … quindi restate con noi!
6 Comments
Personalmente lo uso anche per cucinare.. specialmente piatti di pesce..per sfumare una buona zuppa ..per fare un ottimo brodetto..provatelo anche per far aprire i molluschi !!..anche nell’ impasto per i tipici dolci tradizionali..ciambelle.. biscotti..morzelletti..insomma non solo da bere..anche da mangiare!!
Quindi il Cacchione fa vini buoni e multitasking 🙂 Non vedo l’ora di usarlo anche per cucinare cozze e vongole! … all’impasto dei dolci non avrei mai pensato, ma proverò! Grazie dei suggerimenti
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