Il Lazio al Vinitaly, quest’anno devi assaggiarlo.

Ci sono idee vincenti che sono un piacere da scoprire. Come quella che ha portato alla realizzazione del nuovo padiglione del Lazio alla 56ema edizione del Vinitaly.

Un allestimento creativo ed evocativo – Il più bello in questa edizione della Fiera – come annunciato dal presidente di Veronafiere spa, Federico Bricolo, nel corso della conferenza del 4 Aprile per presentare le più importanti iniziative che renderanno protagonista la regione Lazio nel prossimo Vinitaly, la più importante kermesse del vino in Italia.

Un’occasione carica di significati quella organizzata nella sala del Tempio di Adriano e Vibia Sabina nella sede della Camera di Commercio, in Piazza di Pietra a Roma, a cui hanno partecipato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, l’Assessore al Bilancio, Agricoltura e sovranità alimentare Giancarlo Righini, il Commissario straordinario di ARSIAL Massimiliano Raffa, il sommelier e Cerimoniere di Stato Alessandro Scorsone, il Presidente della Fondazione Italiana Sommelier e di Bibenda editrice Franco Maria Ricci e Paolo Perrone Presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

Una presentazione che è stata introdotta e coordinata da Angelo Mellone, Direttore RAI della Direzione intrattenimento Day Time.

La promozione dei Vini del Lazio al Vinitaly

Con l’allestimento del nuovo spazio espositivo, culmina il nuovo modello comunicativo per rilanciare la produzione agricola e vinicola della regione che ospita la capitale, mettendone in mostra anche il lato enoturistico.

Il “Modello Lazio” rappresenta l’innovativa strategia di valorizzazione per promuovere il Lazio come luogo di eccellenza enologica, di pari passo ai suoi innegabili valori in campo naturalistico e storico-artistico.

All roads lead to taste è il claim scelto per porre l’accento sul valore dei vini che la regione Lazio presenterà all’imminente Vinitaly, che si svolgerà dal 15 al 17 Aprile.

Un messaggio che vuole essere un riflettore acceso su una produzione spesso dimenticata, riprendendo l’antico adagio e trasformando il Lazio, e non solo Roma, in un luogo di culto per tutti i wine lovers.

Ecco perché nella 56ema edizione del Vinitaly il Lazio si rivela con un nuovo padiglione incredibile, di 2000 mq, situato all’ingresso Cangrande dell’area fieristica, foriero di un nuovo, accattivante storytelling, di cui ho avuto un’appetitosa anteprima.

Il Nuovo Padiglione del Lazio al Vinitaly: un messaggio imponente

I vini del Lazio hanno dimostrato negli anni una qualità sempre crescente e un’identità ben precisa, legata alla morfologia e alla storia del territorio. Una produzione di vini ampia e diversificata, da ogni provincia, come dimostra la partecipazione al Vinitaly di ben 53 cantine, da Latina alla Tuscia Viterbese, a ricordare come non esista solo la DOC Roma.

Comunicazione è proprio la parola chiave del nuovo “Modello Lazio”, ribadita da Massimiliano Raffa, da  Franco Maria Ricci e da Alessandro Scorsone, per rivelare a un pubblico sempre più ampio e appassionato le potenzialità dei vini di questa regione.

Un messaggio che verrà convogliato con grande impatto proprio attraverso il nuovo padiglione che ospiterà i produttori, attraverso forme rievocative dell’architettura antica, a rappresentare l’acquedotto romano che ancora oggi collega i territori.

Proprio tra gli archi dell’”acquedotto”, altro simbolo del genio edilizio dei romani, prenderanno posto gli stand delle varie cantine che faranno da cornice a uno spazio interno adibito a sala conferenze, perché la narrazione regionale prevede anche diverse forme di animazione, volte proprio a rivelare come il Lazio abbia perle enologiche da non perdere.

Quest’anno, infatti, Le Masterclass che animeranno la regione Lazio al Vinitaly saranno in forma di blind tasting, proponendo gustose sfide “alla cieca” tra rinomati e iconici vini italiani e nettari rigorosamente laziali.

Un padiglione destinato a lasciare il segno; ambienti maestosi e funzionali, dove bellezza, intrattenimento e accessibilità si fondono alla perfezione e, anche in questo caso, si coglie subito il richiamo a un’opera vinicola in cui piacere e bevibilità sono un tutt’uno.

Lazio, All Roads lead to … vere unicità

Il valore della produzione enologica laziale è in crescendo, come dimostra la spettacolare crescita del + 20,4% dell’export, registrata tra il 2021 e il 2022. Un successo del vino “made in Lazio” che vede emergere nuovi vini, anche spumanti, e produttori, volti che stanno rivoluzionando il modo di pensare e realizzare il vino locale, attraverso una gestione completa di tutta la filiera produttiva.

Innovazione, artigianalità e ricerca sono i tre elementi cardine che stanno dando nuovo lustro alla produzione regionale, con una valorizzazione delle uve locali, accanto a quelle internazionali più adatte, una costante sperimentazione di nuove tecniche per un’agricoltura sempre più sostenibile, e la promozione di nuovi itinerari enoturistici.

Le 53 aziende del Lazio, partecipanti a questo Vinitaly, esalteranno ancora di più le tipicità locali, attraverso il racconto di numerose varietà d’uva autoctone: solo in questa regione, infatti, si coltivano ben 37 vitigni locali, ciascuno con un suo unico carattere.

Al termine della conferenza stampa, è stato possibile avere un assaggio delle “chicche” che saranno schierate in campo dai produttori laziali nella cornice del nuovo padiglione.

Se sarai al Vinitaly, nell’atmosfera imponente della regione Lazio, ecco alcuni dei vini che potrai incontrare.

Di alcuni vini e cantine partecipanti ho già parlato su BWined.it, nei seguenti articoli:

Casa Divina Provvidenza e il loro Neroniano

Azienda Agricola Sant’Eufemia

Omina Romana

Sergio Mottura

Marco Carpineti e il Capolemole

Altri nettari e aziende del Lazio avranno presto posto sulle pagine di BWined … perché hanno tanto da dire e da dare.

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