La Primavera porta il buonumore e con l’Amarone Amaregi di Cielo e Terra la voglia di festeggiare in allegria e in buona compagnia è ancora più forte. Una forza che questo nettare di Valpolicella, prodotto dalla famiglia Cielo, riesce a mettere in tavola, in situazioni diverse. Un rosso complice di tante occasioni e ricette, con una personalità decisa che riesce sempre a essere godibile, con il caldo e con il freddo.

Non ti aspettare semplicemente un Amarone morbido e sontuoso, l’Amaregi sa stupire con sfumature inaspettate e caratteristiche. Un vero re del banchetto, quello per cui tutti voterebbero la monarchia.

L’Amarone secondo la famiglia Cielo

Alla famiglia Cielo sanno come raccontare il loro territorio. Un’impresa vinicola iniziata nel 1908 e che, oggi, ha superato il secolo di attività. Tutto ebbe inizio con Giovanni che, agli inizi del secolo scorso, acquistò i primi vigneti e diede vita a una nuova cantina nella campagna vicentina, tra i famosi Castelli di Romeo e Giulietta.

Un’avventura che ha saputo crescere e rinnovarsi, attraverso la guida delle successive generazioni e con il supporto delle Cantine dei Colli Berici. Così, da piccola azienda di famiglia, la cantina Cielo si è trasformata in un Gruppo Vinicolo, dal nome evocativo Cielo e Terra, capace di esprimere le migliori diversità di una regione ricca come il Veneto. Una filiera produttiva ampia e controllata, allo scopo di salvaguardare le risorse, la terra e, ovviamente, le uve:  ciò che permette la creazione di grandi vini. Una produzione ragionata e diversificata, narrata attraverso sei diversi Brand: c’è tanto da scegliere  e da scoprire.

Il loro Amarone Amaregi appartiene alla pregiata linea Signature 1908, pensata per celebrare la lunga esperienza della famiglia Cielo. Una storia che  vale la pena ascoltare e assaggiare, magari visitando la nuova sede aziendale, a  Montorso Vicentino. Villa La Favorita, di stile Palladiano, è proprio la perfetta cornice per gustare grandi vini.

Villa La Favorita di Cielo e Terra

Amarone Amaregi: una Riserva di Carattere

A Pasqua e Pasquetta, ma anche in altri momenti, l’Amarone Amaregi riesce a liberare una particolare energia: quella che mette tutti di buonumore! Come l’incontro con una persona affascinante e di buona compagnia, questo Amarone Riserva si fa portavoce di grinta ed eleganza. Uno di quei rossi che ti piace sorseggiare anche all’aria aperta, magari durante un pranzo in campagna, e che ti sfizia anche durante una cena formale. Un rosso che vedrei bene nelle cantine di Downtown Abbey così come in quelle di chi semplicemente ama godersi del buon vino.

L’Amarone Riserva Amaregi prende vita da uve scelte, coltivate in un areale di Valpolicella perfetto per trasmettere ricchezza ai vitigni autoctoni allevati. Grappoli di grande territorialità che vengono selezionati e lasciati appassire nei fruttai, secondo l’ormai celebre tecnica riservata all’Amarone e al Recioto. Non per nulla l’Amarone nacque come un Recioto “sfuggito di mano”.

Amarone Amaregi Riserva 2018
Amarone Amaregi Riserva 2018

Dopo quattro lunghi anni di evoluzione in botte grande, l’Amaregi è pronto a conquistare il pubblico con quella fierezza indomita tipica dei più famosi rossi di Valpolicella.

Amarone Amaregi: colore, profumi e gusto

Il colore è concentrato, un bel rosso rubino impenetrabile, ti dà proprio l’idea di ricchezza. In effetti, l’Amaregi è generoso di profumi con, inizialmente, note fruttate che ricordano i mirtilli e le more, sensazioni di frutti di bosco scuri, ancora freschi, senza arrivare alla confettura. All’adunanza si aggiunge la vitalità delle erbe officinali, come la menta e il timo, il contributo penetrante della liquirizia e, infine, l’energia di un bel caffè espresso. Un’aromaticità netta, perfettamente definita … dalle il tempo di esprimersi, aprendo il vino almeno 30 minuti prima.

Il "rubino" dell'Amarone Amaregi
Il “rubino” dell’Amarone Amaregi

Spesso, nell’Amarone compaiono anche dei risvolti tostati che ricordano il cioccolato e che, spesso, tornano all’assaggio, dando una maggiore sensazione di morbidezza al vino. Invece, l’Amaregi ha risvolti torrefatti sfiziosi, che ricordano il caffè e, un pochino, anche il tabacco. Note che ben si accompagnano, anche al sorso, alle decise sfumature balsamiche e boschive già apprezzate all’olfatto.

Ecco perché questo Amarone risulta insieme vellutato e fresco, saporito e dalla spiccata scia gustativa, dai golosi ricordi di frutti di bosco, erbe, spezie dolci e moka. Un re dalla personalità incisiva, ne riconosci subito la stoffa, nonostante la gioventù. Un’annata 2018 che, negli anni a venire, saprà raccontarne di nuove.

Amarone Amaregi: i migliori Abbinamenti

Gustoso lui, ama le ricette dotate di carattere, con un profilo gusto-olfattivo deciso ed articolato. Equilibrato da sapersi contenere anche accanto a una pasta al ragù, preferisce ricette dal fascino più incisivo, profumate e persistenti.

Con i suoi aromi boschivi, erbacei e fruttati, si abbina bene a tanti piatti con protagonisti i funghi e il tartufo, la cacciagione e la frutta secca. Per chi ama la Pasqua tradizionale – senti, senti – l’Amaregi è ottimo con un agnello al forno con pinoli e uvetta, allo stesso tempo esalta benissimo il gusto di una tagliata di manzo al tartufo e funghi, meglio se cotta alla brace.

L’Amarone Amaregi ama le carni rosse cotte alla brace

Per chi ama le alternative vegetariane, quest’Amarone valorizza molto bene il fascino terroso dei funghi ripieni al Parmigiano o di una fonduta di Taleggio con funghi. Con alcuni piatti di cacciagione, poi, l’Amaregi è davvero una bomba di sapore, da provare con la raffinatezza di un piccione ripieno, con un ricco spezzatino di cervo ai mirtilli o con delle tagliatelle al ragù di lepre.

Infine, l’Amaregi sorprende anche con ingredienti meno raffinati, gustato accanto a ricette dal fascino saporito e penetrante, quelle a cui solo un vero Amarone saprebbe tener testa.  Una Riserva spettacolare accanto a un classico fegato alla veneziana, con delle salsicce di fegato con lenticchie, con un chili con carne, con un maiale in agrodolce e, tornando al tanto amato ragù, anche con una versione bella sugosa per condire delle pappardelle aromatizzate al caffè.

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