Nell’abbinamento Spaghetti allo Scoglio e Vino l’obiettivo è uno: immortalare l’appeal marino degli ingredienti. Cozze, vongole, gamberi e calamari si uniscono per condire e insaporire una pasta.
Una ricetta che si veste anche di un tocco erbaceo, con una spolverata di prezzemolo, e magari anche di un pizzico di freschezza agrumata, con appena una sfumatura di scorza di limone grattuggiata. Un piatto forse non economico, che vive della freschezza e della genuinità dei frutti di mare, rientrante a pieno titolo nell’olimpo della tradizione gastronomica italiana, proprio per la sua naturale bontà.
Il modo per renderlo ancora più buono c’è … scegliere il vino giusto in abbinamento. Quel vino capace di rendere il piatto ancora più saporito e rinfrescante, profumato e persistente in tutto il suo magico flavour.
Spaghetti allo Scoglio: Profumi e Sapori della Ricetta
Un piatto di spaghetti allo scoglio ha, alla base, la pasta. Di qualunque formato la scegliamo, sarà sempre apportatrice di una particolare tendenza dolce (se la definizione di “tendenza dolce” non ti è chiara, dai un’occhiata qui!), a cui si somma quella tipica di tutto il pescato. Poi abbiamo la sapidità dei frutti di mare, del calamaro e delle cozze soprattutto, l’acidità delicata dei pomodorini e della scorza di limone e, infine, il magnifico mix di aromaticità e persistenza gusto – olfattiva che segna la squisitezza di ogni singolo boccone.
Spaghetti allo Scoglio e Vino: Bianchi e Rosati
Per fortuna, nell’abbinamento Spaghetti allo Scoglio e Vino le opzioni sono tante – specialmente se parliamo di vini italiani. Bianchi e Rosati sono la scelta ideale in questo caso, capaci di accompagnare, con la giusta aromaticità e intensità, il profilo organolettico della ricetta.
Un primo di pasta abbastanza strutturatoche ha bisogno di vini di medio corpo, dotati di buona acidità, in equilibrio con una sapidità non troppo spinta, mediamente morbidi e, soprattutto, di buona persistenza, con un adeguato tenore alcolico a riscaldare il sorso e ad accompagnare la succulenza del piatto.
Una ricetta delicatamente sugosa, per cui non abbiamo bisogno di vini tannici, tutt’altro. Inoltre, i profumi marini del piatto, accentuati dalla presenza di ortaggi profumati, come i pomodorini, e della scorza di limone, vengono enfatizzati, con ancora più gusto, proprio dal profilo aromatico di molti bianchi e rosati.
Quali saranno, allora, nell’abbinamento Spaghetti allo Scoglio e Vino, i bianchi e i rosati migliori?
Vediamoli! Arrivano da tutta la penisola.
Spaghetti alla Scoglio e Vino: i Bianchi
Dal Nord Italia
- Gavi del Comune di Gavi – un bianco piemontese, da uve di Cortese, molto versatile in tavola. Grazie alla sua viva freschezza e la mineralità mai invadente, è il giusto tocco di armonia in più in un piatto speciale e già equilibrato come gli spaghetti allo scoglio. Una ricetta che, con questa tipologia di bianco accanto, si arricchisce di sfumature agrumate e estive, con note di frutta e fiori.
- Riesling Oltrepò Pavese – tanta mineralità, ben inserita in una struttura fresca e dalla persistenza aromatica citrina e ricca di ricordi di frutta estiva e tropicale. Con queste sue doti salienti, il Riesling dell’Oltrepò Pavese è un altro compagno ideale degli spaghetti allo scoglio, capace di renderli ancora più leggeri ed estivi.
- Collio Pinot Grigio – una DOC in cui il Pinot Grigio regala bianchi ricchi di profumi di mela, di fiori di gelsomino, acacia e mughetto, agrumi e mandorle con, in sottofondo, tenui accenni salini e gessosi. Vini piacevolmente rotondi e di buon corpo, con il giusto equilibrio di sapidità e freschezza e una bella scia agrumata e ammandorlata.
- Pigato Riviera Ligure di Ponente – dal Pigato ligure nascono vini dotati di grande freschezza e, soprattutto, carichi di un’avvincente mineralità iodata, con un gusto persistente e una particolare scia ammandorlata. Si tratta di bianchi caratterizzati anche da una bella struttura, segnati da una particolare rotondità e morbidezza, che ben si abbina alla succulenza di un primo ricco come gli spaghetti allo scoglio.
Dal Centro Italia
- Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico – celebre bianco delle Marche che si distingue per il fascino equilibrato, di viva acidità e sottile mineralità, e per una gustosa persistenza, con ricordi fruttati e una tipica scia ammandorlata.
- Verdicchio di Matelica – questo Verdicchio, prodotto in un’area territoriale più ristretta, si distingue per le doti più accese di freschezza e sapidità che, accanto a ricchi profumi fragranti, fruttati e floreali, lo rendono sempre un gran compagno della cucina di mare.
- Vermentino Maremma Toscana – come quello sardo, questo particolare Vermentino della costa toscana si distingue per la sua viva mineralità, ben inserita in una struttura fresca e fruttata, dal finish setoso e marino. Un abbinamento in cui il mare si unisce al mare.
- Cacchione di Nettuno – nasce prima il mare o il Cacchione di Nettuno? Da uve bellone, vitigno autoctono del Lazio, nasce questo eccellente vino che, per via dei suoi aromi, la sua acidità e mineralità iodata mai eccessiva, è un eccellente amico della cucina di mare e, quindi, anche di un piatto celebre come gli spaghetti allo scoglio.
- Moscato di Terracina – morbido, rinfrescante e aromatico, un Moscato del Lazio perfetto, anche nei suoi profumi e persistenza gusto – olfattiva, per accompagnare una classica pasta allo scoglio.
Dal Sud Italia e dalle Isole
- Greco del Sannio – con il suo appeal floreale e fruttato, questo bianco campano è ottimo per arricchire, con delicatezza, l’aromaticità marina della ricetta.
- Fiano del Cilento – un bianco del Sud della Campania segnato da una bella morbidezza che equilibra bene quella sapidità tipica che è una delle doti migliori di questo particolare Fiano. Con un’aromaticità esotica in bella vista e una lunga e calda persistenza, questo bianco è fantastico accanto a tutti i più ricchi primi piatti di mare.
- Costa d’Amalfi Tramonti Bianco – un bianco realizzato con uve autoctone, come Falanghina, Biancolella e altre ancora più rare, ottimo nell’esaltare i profumi e il gusto di crostacei e molluschi, grazie a un tocco minerale armonioso e una bella freschezza, fruttata e agrumata.
- Sicilia Bianco – i bianchi siciliani, specialmente se a base di uve autoctone, come Grillo e Catarratto, hanno il perfetto duetto di freschezza e mineralità che serve per vivacizzare la tendenza dolce del piatto, senza esasperare la salinità dei molluschi.
- Etna Bianco – da un blend di Carricante e Catarratto, i bianchi dell’Etna si distinguono per evidenti note di freschezza e sapidità, ben bilanciate da un gusto morbido e persistente.
- Vermentino di Sardegna – con i profumi del mare, i Vermentini sardi vanno a nozze. Bianchi dai profumi fruttati, floreali ed erbacei, con un tocco ammandorlato, capaci di amplificare deliziosamente le sfumature marine degli spaghetti allo scoglio.
Spaghetti allo Scoglio e Vino: i Rosati
Sono soprattutto di tre tipologie i rosati italiani che rendono piena giustizia a degli spaghetti allo scoglio:
- Costa d’Amalfi Rosato – un bel mix di note fruttate ed erbacee, con un gusto equilibrato e di lunga persistenza, rendono questo rosato campano, principalmente a base di uve di Aglianico e Piedirosso, un ottimo match per l’appeal sugoso e marino della pasta allo scoglio.
- Etna Rosato – un rosé siciliano, a base soprattutto di Nerello Mascalese, dotato di una piacevole sapidità e di un gusto succoso e rinfrescante, spesso segnato anche da tocchi agrumati. Una struttura e una persistenza che sostengono e arricchiscono la bontà del piatto.
- Bolgheri Rosato – un rosato toscano, da uve internazionali, come Merlot, Cabernet Sauvignon e Franc, dotato di nette note di frutti rossi, melograno e, in alcuni casi, agrumi, guarnite da delicate sensazioni erbacee. Un gusto sapido e di giusta acidità che veste molto bene l’aromaticità della ricetta.
Infine, anche se non siamo nell’ambito di una specifica denominazione, tanti rosati pugliesi, a base di Uva di Troia e Negroamaro sono perfetti, come persistenza aromatica, freschezza, sapidità e struttura, nell’accompagnare degli spaghetti allo scoglio, anche quando ricchi di passata di pomodoro o pomodorini.
Spaghetti allo Scoglio e Vino: e i Rossi?
E’ davvero difficile trovare dei rossi capaci di non stroncare i profumi e i sapori di questo piatto e, anche scegliendo i meno rischiosi, il rischio di distruggere la ricetta rimane in agguato.
Già solo con un’aromaticità troppo intensa di frutti rossi si rischia di nascondere l’appeal marino degli spaghetti allo scoglio. Anche i rossi più leggeri, magari anche frizzanti, poco o per nulla tannici, come quelli di Lombardia, Emilia Romagna e Campania, a base di Barbera, Croatina, Lambrusco e Piedirosso, hanno un profilo gusto – olfattivo che si abbina molto meglio a pomodori, salumi e carni alla brace piuttosto che al pesce.
Gli spaghetti allo scoglio, contrariamente a un ragù di spada o di polpo, hanno una delicatezza e una mineralità speciale che non trova il giusto tocco di freschezza ed eleganza in compagnia di un rosso.
Tuttavia, mi riserbo la possibilità di ricredermi … magari prima o poi troverò anche il vino rosso perfetto per degli spaghetti allo scoglio.
Spaghetti allo Scoglio e Vino: e gli spumanti?
In un accostamento Spaghetti allo Scoglio e Vino possono andare bene anche degli spumanti, meglio se dei Metodo Classici, affinati a lungo, a contatto con i lieviti, anche in versione rosé.
Spumanti di questa tipologia, nati da Pinot Nero e Chardonnay principalmente, ma anche da uve autoctone, come Cortese, Falanghina, Negroamaro e Nerello Mascalese, sono validi soprattutto nelle versioni meno sugose, e meno ricche di pomodori.
Bollicine che rinfrescano e sposano bene l’aromaticità del piatto, perfette per chi ama alleggerire la succulenza della ricetta, con un tocco di acidità in più e una persistenza meno calda e intensa di quella che, normalmente, si avrebbe con l’accompagnamento di un bianco o di un rosato.