Dal momento che la Pasqua è ormai prossima è il momento di trovare un giusto compagno in grado di esaltare uno dei dolci che preferisco in assoluto e che, guarda un po’, è protagonista della festività della prossima domenica: la Pastiera Napoletana.
Da sempre la Pastiera e sinonimo di festeggiamenti Pasquali e ormai, già da qualche settimana, la troviamo in ogni pasticceria ad allietarci con i suoi tipici profumi; pertanto mi sembra quasi d’obbligo assaggiarla il giorno di Pasqua, nonostante ci siano tanti dolci tipici per questa occasione, appartenenti alle diverse tradizioni culinarie regionali e locali, come ad esempio la ciambella (o zambela) romagnola, il tortano di Gaeta e ovviamente la super conosciuta Colomba con la sua tipica glassatura alle mandorle.
Pastiera? Quale Vino abbinare?
Quest’anno mi sono riproposta come missione quella di trovare un vino dolce in grado di accompagnare ed esaltare proprio la Pastiera nella sua versione più classica.
Non è un’impresa facile! Già l’anno scorso mi ero cimentata ma senza troppo successo.
Il problema principale sta nel trovare un vino da dessert in grado di mitigare la grassezza di questo dolce, accompagnarne la struttura importante ed esaltarne il gusto senza sovrastarlo.
Di solito nella tradizione campana, per accompagnare la pastiera napoletana, si utilizzano i vini passiti a base di Falanghina, caratteristici delle DOC Sannio e Sant’Agata dei Goti, come ad esempio il Phileno dell’azienda Mustilli, molto diffusi a livello locale ma, ahimè, spesso difficili da reperire altrove, specie se non si ha voglia di ordinare online.
Quindi ho dovuto cambiare strategia, slegarmi dalla tradizione e sperimentare un abbinamento con un vino potenzialmente valido allo stesso modo, di maggiore diffusione e ovviamente di più facile reperibilità.
L’abbinamento con il Diamante di Tasca D’Almerita
Stavolta l’esperimento ha premiato i miei tentativi pasquali: proprio ieri ho provato la pastiera napoletana classica in abbinamento con il famoso passito Diamante di Tasca D’Almerita, annata 2011, un vino dolce siciliano, originale ed estremamente piacevole e bevibile.
Originale perché al contrario di molti passiti siciliani a base di Moscato, sfrutta un’interessante combinazione con un altro vitigno ugualmente profumatissimo: il traminer aromatico (aka gewürztraminer) conosciuto soprattutto nell’ambito di quella produzione vitivinicola legata a terroir caratterizzati da un clima più freddo, come quelli in Alto Adige.
Ovviamente si tratta di un passito estremamente profumato, un vero trionfo di fragranze: miele d’acacia, marmellata di fichi, mandorle, scorza d’arancia candita, zucchero di canna e note floreali a ricordare la camomilla.
E di certo non perde all’assaggio! Anche qui si riscontra una grande finezza nei sapori che rispecchiano pienamente gli aromi percepiti.
La leggerezza e la freschezza di questo passito, accostate a una grande morbidezza, lo rendono un compagno eccellente per un dolce come la Pastiera Napoletana: l’acidità contenuta del Diamante di Tasca D’Almerita, che lo rende così piacevole e per nulla pesante o stucchevole, alleggerisce perfettamente la grassezza del ripieno e la struttura si adegua a quella del dolce senza cancellarne i sapori.
Ma sono i profumi del vino, presenti anche nell’assaggio, a rendere ancora più deliziosi gli aromi del dolce: il sapore e l’aromaticità della frolla e il gusto del ripieno si fanno più netti e la loro percezione, al momento della degustazione, si fa lunghissima.
E’ decisamente piacevole prolungare l’assaggio di un fetta di pastiera, voi che dite? 😉
p.s. Anche il prezzo del Diamante di Tasca D’Almerita è ottimo, soprattutto considerando la grande qualità riscontrata nel prodotto.
Per quanto mi riguarda l’ho acquistato a circa 18 Euro da Eataly ma si trova facilmente in molte enoteche in tutta italia e anche online, ad esempio qui oppure su Tannico.
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