Oggi racconto un grande Metodo Classico, fantastiche bollicine che rispondono al nome di Luigi Ghislieri, figura di spicco nella spumantizzazione dell’uva Verdicchio. Con gli abbinamenti cibo – vino di oggi si parte dalle Marche per viaggiare in tutto il mondo, perché questo Verdicchio spumante ha un gran gusto, su tutte le tavole.
Il Verdicchio Brut Luigi Ghislieri di Colonnara
Colonnara è una grande azienda delle Marche, con sede a Cupramontana, che ha saputo raccontare l’anima di un vitigno autoctono, come il Verdicchio, sotto ogni aspetto. Già qui, sono stata felice testimone del successo di una sua versione Charmat, fresca, profumata e iper piacevole; oggi mi trovo a raccontare una storia ancora più gustosa. Il Verdicchio, elaborato in versione Champenoise, attraverso la rifermentazione in bottiglia e un lungo affinamento sui lieviti, dà vita a spumanti fantastici, per il perlage cremoso, per la grande freschezza e la squisita mineralità. L’azienda Colonnara è una grande interprete, fin dagli anni ’70, di questa particolare versione dell’uva Verdicchio. Fu proprio il presidente di quegli anni, Luigi Ghislieri, a voler fortemente intraprendente questa particolare produzione.
L’ottimo risultato è evidente, anche solo con questa omonima Cuvée, evolutasi sulle fecce fini per un periodo di circa 24-30 mesi.
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Brut Luigi Ghislieri: Colore, Profumi e Gusto
Quelle vibranti sfumature verdi, che tanto sono legate al Verdicchio, compaiono anche nel colore cristallino del Luigi Ghislieri: bollicine che si presentano subito appetitose.
Uno degli aspetti più particolari e sfiziosi di questo Metodo Classico è la sua fragranza cremosa, con note di mandorle, nocciole e burro salato. Non pensare però che i suoi profumi siano dolci, perché si animano di un’evidente freschezza fruttata ed erbacee e, soprattutto, agrumata, con sensazioni di pesche nettarine, salvia e scorza di limone. Un’acidità succosa e piacevole che si esprime ancora di più all’assaggio … non è un caso che anche i bianchi fermi, a tutto Verdicchio, siano amati per la loro viva freschezza. Nel Brut Luigi Ghislieri troverai un’acidità vibrante e un finish inaspettato, con un’avvincente e duratura scia mineralità fumé, che dona ancora più sapore all’assaggio. Un sorso che si conclude con una carica di ritorni aromatici, citrini, fruttati e fragranti.
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Brut Luigi Ghislieri: i migliori Abbinamenti
Così fresco, così minerale, deliziosamente agrumato e dalle tipiche sensazioni fragranti di mandorle … il Metodo Classico Luigi Ghislieri va a nozze con le ricette di mare. Bollicine perfette soprattutto per accompagnare i crudi di pesce e crostacei, di cui vivacizzano la tendenza dolce e alleggeriscono la grassezza. Abbinamenti in cui gamberi, tonno, salmone & co acquistano sfumature aromatiche sfiziose, di frutta fresca e secca, che li rendono ancora più appetitosi. In particolare, trovo che questo Metodo Classico, da uve Verdicchio, sia impagabile accanto alla semplicità di una tartare di tonno con avocado, anacardi e germogli di soia, con dei nigiri assortiti o con uno sfizioso risotto con crudo di gamberi.
Anche se fantastico accanto a crudi, sushi, sashimi e affini, per chi non ama le ricette di pesce “nature”, il Luigi Ghislieri è successo assicurato anche con dei tagliolini gamberi e limone, con una catalana di crostacei, con un tortino patate e alici o con dei filetti di merluzzo gratinati alle mandorle.
Uno spumante che mette d’accordo tutti, con la sua leggerezza saporita e profumata.