Visto che siamo sempre più vicini alla Pasqua un po’ di preparazione non guasta, specie se ci stiamo organizzando per il pranzo di domenica.
Non vorremmo certo dimenticare i vini!
Purtroppo ( o forse no) ormai per me è un’abitudine, appena sento nominare una pietanza, immaginare subito quale vino potrebbe accompagnarla adeguatamente.
Quindi vorrei presentarvi tre vini che, a mio giudizio, potrebbero essere degli ottimi protagonisti della tavola pasquale.
Si tratta di tre vini rossi adatti ad accompagnare dei secondi di carne di tipologia diversa in base a quello che ognuno di noi desidera preparare per Pasqua.
Abbinamento con l’Agnello: il Montepulciano d’Abruzzo Vigneto Sant’Eusanio
Ovviamente, essendo Pasqua, moltissimi si accingeranno a preparare il tradizionale agnello, cucinato e declinato secondo ricette diverse.
Che sia un cosciotto o un carrè condito con verdure o accompagnato a delle patate, il Montepulciano D’Abruzzo, Vigneto Sant’Eusanio, del 2011, dell’azienda Valle Reale (al momento il sito dell’azienda è in costruzione, ), costituisce senz’altro un buon compagno per questa pietanza.
Il Montepulciano d’Abruzzo Vigneto Sant’Eusanio è un vino dalle decise note fruttate di lamponi e more, con note vegetali balsamiche che contribuiscono ad accrescerne la persistenza all’assaggio. L’affinamento in legno di questo vino fa emergere al gusto anche una gradevole speziatura, con sentori di liquirizia e una leggera tendenza amarognola.
Le caratteristiche del vino all’assaggio contribuiscono ad accrescere il gusto particolare della carne d’agnello, mitigandone la tendenza dolce attraverso la buona acidità di questo Montepulciano e la sua speziatura, dalle note amaricanti.
Il Montepulciano in questione si può reperire in molte enoteche, da Eataly e ovviamente online, a un prezzo di circa 9 Euro.
Su questo abbinamento gioca anche il fattore tradizione. In Abruzzo è proprio il Montepulciano, vitigno autoctono, che si presta alla produzione di vini adatti alla carne di agnello e di capretto: abbinamenti consolidati che generalmente danno i loto buoni frutti. Un argomento e un tipo di abbinamento che cercherò al più presto di approfondire.
Abbinamento con la Faraona: l’Aglianico del Taburno della Fattoria La Rivolta
Ovviamente non tutti sceglieranno di preparare un secondo a base di carne d’agnello … magari sceglieranno una carne ugualmente nobile ma magari di tipologia diversa.
Una buona idea per il secondo di Pasqua potrebbe contemplare la faraona.
Una faraona arrosto con glassatura alle mele e farcita con del prosciutto cotto rappresenta sicuramente un’alternativa facile e gustosa all’agnello.
Per una pietanza di questa tipologia mi sento di suggerire l’Aglianico del Taburno 2011 della Fattoria La Rivolta che ho recentemente provato proprio con la pietanza sopra citata.
Al naso emergono profumi fruttati di lampone e ribes, decise note speziate di pepe e liquirizia e per finire si sente una nota vegetale di menta.
All’assaggio la parte fruttata di sente meno e sono soprattutto le spezie a farla da padrona, riuscendo ad esaltare i sapori delicati della carne della faraona.
In questo abbinamento è fondamentale la salsa di accompagnamento e la farcitura: la carne di faraona è magra e in una cottura prolungata al forno tende a seccarsi. Il vino, per accompagnare in modo appropriato una carne così cucinata, ha bisogno di una buona untuosità, affinchè i tannini risultino morbidi, e necessità di una maggiore tendenza dolce data la presenza, nel vino, di buona freschezza (leggasi sempre acidità).
L’aglianico del Taburno della Fattoria La Rivolta si può trovare facilmente da Eataly e in enoteche ben fornite, ma è facilmente reperibile anche online: ad esempio è acquistabile direttamente sull’e-shop dell’azienda a questo link, al prezzo di 10,90 Euro.
Multi – abbinamento: la Cenerentola di Cinelli Colombini
Infine un ultimo abbinamento, quello che preferisco, con uno dei vini che più ho amato in questi ultimi due anni d’assaggi.
Visto che siamo in tema, data la recente uscita di questo film nelle sale cinematografiche, e visto che è un vino versatile e non solamente delizioso, vorrei presentare il Cenerentola 2010, un Orcia DOC dell’Azienda Cinelli Colombini.
Un vino dal grande impatto gustativo, difficile dimenticarlo all’assaggio, nonostante si tratti di un prodotto poco conosciuto, nel mare magnum della produzione toscana, rientrante in una DOC relativamente giovane.
Un vino diverso che esprime bene le caratteristiche del Sangiovese toscano ma che all’assaggio rivela nuove caratteristiche: opera forse del Foglia Tonda vitigno autoctono recuperato e usato qui nell’uvaggio?
I profumi fruttati che si sentono sono quelli più tipici del Sangiovese ma se ne percepiscono anche altri: ciliegia e frutti rossi in confettura, potpourri di fiori di campo essiccati, note vegetali di erba tagliata e sottobosco e infine delle intense note speziate di tabacco e cioccolato. Il tannino è ben presente ma è comunque avvolgente, fondendosi bene nella struttura del vino.
Un vino intenso e persistente, che ancora ha bisogno di tempo per ammorbidirsi e che quindi necessita di un piatto profumato, decisamente succulento, arricchito da salsa e con una buona tendenza dolce.
Un vino che per struttura e profilo organolettico si sposa perfettamente con delle carni rosse, soprattutto manzo, maiale e agnello, arricchite da salse e, magari, da delle leggere speziature.
Al Cenerentola si possono benissimo accostare pietanze diverse raggiungendo ottimi risultati ma, personalmente, ho riscontrato un ottimo abbinamento soprattutto con questi due piatti:
il Carrè di Agnello al timo con mele e cipolle
Il Filetto di Manzo al Pepe e salsa allo Sherry.
Entrambi possono benissimo essere presentati come due secondi degni del pranzo di Pasqua e con il Cenerentola faranno di certo una figura ancora migliore.
Cheers!