Qualche Domenica fa ho dato una sbirciata al reparto vini dell’Eataly Roma, alla ricerca di nuovi vini e di idee per gli abbinamenti da realizzare e testare.
Devo dire che ultimamente il settore vini si è parecchio arricchito di nuove aziende, di prodotti e spesso di incontri: proprio lì ho avuto modo di conoscere e soprattutto provare alcuni vini dell’Azienda emiliana La Tosa.
L’azienda si trova a Vigolzone, in provincia di Piacenza, in quei territori agricoli della DOC Colli Piacentini, famosi soprattutto per quei vini leggeri e frizzanti così tipici di questa parte della regione.
Tuttavia in questa zona, oltre ai vini frizzanti e a quelli leggeri e beverini, come ad esempio l’Ortrugo, si producono altri vini di grande struttura e complessità sia sfruttando i vitigni più locali, come la Barbera e la Croatina da cui si produce il Gutturnio (in versione base, classica e riserva), sia i vitigni internazionali, come ad esempio il Cabernet Sauvignon, che sembra dare degli ottimi risultati anche in questo territorio.
In questa occasione, però, voglio parlare di due dei vini bianchi fermi dell’azienda La Tosa che mi hanno inaspettatamente colpito e che ho apprezzato fin dal primo assaggio.
Il Sauvignon 2013 mi ha veramente stupita per la sua particolare originalità: un Sauvignon ancora diverso da quelli alto-atesini e friulani, così ben conosciuti per i loro peculiari aromi vegetali.
Un vino veramente profumato e intenso all’olfatto con note dolci di pesca gialla, frutta esotica, agrumi, sentori floreali di glicine e leggere note vegetali di erbe aromatiche: quindi un Sauvignon più fruttato rispetto al suo parente alto-atesino e friulano, con note vegetali molto meno evidenti.
Ciò che colpisce è soprattutto la sapidità, molto persistente all’assaggio insieme alle note fruttate tendenti al dolce che conferiscono maggiore rotondità e corpo al vino.
Un vino che, per il suo caratteristico e direi irresistibile profumo, insieme alla sua importante struttura, si abbina molto bene con degli spaghetti al tartufo nero e funghi trifolati.
Deliziosa è stata anche la Malvasia di Candia Aromatica, vinificata in purezza e che qui porta il nome “Sorriso di Cielo”.
Sicuramente me ne aspettavo il profumo delizioso, proprio di questa Malvasia: note fruttate di mela golden, floreali di mimosa, sentori vegetali di salvia, un profumo fragrante di pane e note tostate di mandorle, una rinfrescante acidità e una buona sapidità che permane anche al termine dell’assaggio.
Una malvasia sicuramente di buon corpo e con una buona persistenza.
Per la sua sapidità e anche per la sua freschezza (leggasi acidità) si abbina molto bene a delle paste ripiene alla ricotta e alla zucca, con sughi a base di verdura e formaggi non stagionati e non piccanti: le tendenza dolce e in parte anche la grassezza di queste preparazioni danno quel quid in più al vino, rendendolo ancora più rotondo e quasi “dolce” all’assaggio.
Ho provato la malvasia “Sorriso di Cielo” 2013 dell’azienda La Tosa con dei ravioli ricotta e spinaci con crema di zucca e amaretto: un abbinamento veramente splendido, di facile realizzazione e di sicura riuscita.
Due vini (e due abbinamenti) che non possono che stupire piacevolmente … anche per quanto riguarda il prezzo!
Ora non mi rimane che provare qualche abbinamento con i principali vini rossi dell’azienda: il Vignamorello e la Luna Selvatica.
Un buon assaggio a tutti!