Una delle realtà produttive abruzzesi più note e celebrate è rappresentata sicuramente dell’azienda Marramiero: se la vostra meta è l’Abruzzo vale senz’altro la pena visitarla per assaggiare alcuni dei loro vini più interessanti.
La sede principale di Marramiero è la Masseria Sant’Andrea a Rosciano, in provincia di Pescara che è stata la prima superficie vitata dell’azienda. I suoi impianti risalgono all’inizio dell’900 e rappresentano un patrimonio storico culturale dell’azienda.
Ci sono poi altre tre masserie: una in contrada Milano, sempre a Rosciano, con una grande sala degustazione e adatta agli eventi pubblici; poi un’altra in contrada Tratturo, che incarna le radici della famiglia; e l’ultima, la più recente a Ofena, zona nota come “il forno d’Abruzzo”.
La masseria Sant’Andrea si trova a 280 m sul livello del mare e si sviluppa su circa 50 ettari, di cui 30 vitati. In quest’area i vigneti ricevono dalla terra un nutrimento sopraffino grazie alla presenza di tufo e all’impasto prevalentemente argilloso del terreno, da cui si ottengono uve molto ricche di estratti e zuccheri.
Un aspetto che salta subito all’occhio è legato al fatto che ci troviamo circondati dai massicci della Maiella e del Gran Sasso a ovest e dal Mar Adriatico ad Est, creandosi cosi un microclima protetto e favorevolissimo per produrre vino. Attorno alla masseria si estendono 30 ettari, prevalentemente di Montepulciano ma con una quota importante di pecorino oltre a diversi altri vitigni, come ad esempio il Pinot Nero che impiegano come base spumante.
Altra sede importante è quella di Ofena, Tenuta Amarello; infatti si trova nella piana conosciuta come il “forno d’Abruzzo” per le alte temperature che si raggiungono durante il giorno nel periodo estivo, si crea un microclima particolare con forti escursioni termiche tra la notte e il giorno.
Il terreno, completamente diverso da quelli più vicini alla costa è caratterizzato dalla presenza di ciottoli che in milioni di anni si sono sgretolati dalle rocce circostanti creando un terreno molto drenante e arido dove la vite deve sviluppare le sue radici in profondità alla ricerca di acqua e nutrimento. In questo sito sono stati impiantati 6 ettari a Montepulciano, Trebbiano, Pecorino e Pinot Nero.
Tutti i processi produttivi avvengono nella sede principale di Sant’Andrea, dove arrivano tutte le uve, che vengono sempre raccolte a mano. Le uve a bacca bianca subiscono una criomacerazione di una giornata a pochi gradi di temperatura e successivamente vengono delicatamente pressate e avviate alla fermentazione.
Le bacche rosse, che fermentano per circa una quindicina di giorni, sfruttano i tini “ganimedè”, brevetto italiano, che prevede il riutilizzo della CO2 prodotta per spingere verso il basso il cappello di vinacce. La fermentazione avviene a temperature costante e controllata, tramite un innovativo sistema che arriva addirittura a contattare telefonicamente il cantiniere in caso di situazioni anomale.
Passiamo poi alla barricaia, molto grande e suggestiva; in essa ci sono legni di diverse origini: Francia, Slavonia e Italia, oltre a una scelta bilanciata di diverse tipologia di tostatura.
I vini che fanno legno sono: il Montepulciano DAMA (acronimo di Dante Marramiero), solo barrique di secondo passaggio, mentre tra la linea “selezione”: quelli affinati in barrique: Inferi (Montepulciano), 18 mesi in botte piccola di primo passaggio; Altare (Trebbiano); Punta di Colle (Chardonnay).
Addirittura Altare fa sia la fermentazione sia l’affinamento in barrique. Ne risulta infatti un vino bianco di grande struttura, da accompagnare a piatti importanti della cucina abruzzese. Il passaggio in legno è previsto anche per il vino di punta di Marramiero (Dante, Montepulciano in purezza da vigne di 40-50 anni di età) e per il loro vino cotto, Livia, che è una tradizione tipica abruzzese che si tramanda sin dal X secolo a.C.
Degustando i Vini dell’Azienda Marramiero
Abbiamo degustato tre vini: Incanto 2012 (Montepulciano in purezza che fa solo acciaio), Inferi 2011 e Altare 2012. Da notare che le vigne da cui si producono i due rossi sono esattamente le stesse, e la sola differenza sta nell’affinamento.
Altare 2012 (Trebbiano d’Abruzzo DOC)
Qui si evidenzia la flessibilità del trebbiano in grado di adattarsi e dare vini molto diversi tra loro a seconda della scelta del produttore. Nel nostro caso sia la fermentazione che l’affinamento avvengono in legno. Infatti il vino si presenta di un bel giallo dorato, al naso esprime profumi rotondi, di frutta matura, esotica e poi note burrose, di caramello e speziatura.
Al gusto è particolarmente intenso, riempie la bocca, l’alcol e il passaggio il legno lo rendono morbido ed equilibrato. È piacevolmente fresco e sapido. Da abbinarsi a risotti o carni bianche condite con salse a base di maionese.
Incanto 2012 (Montepulciano d’Abruzzo DOC)
Questo è il Montepulciano di Marramiero che affina solo in acciaio (24 mesi) e bottiglia (6 mesi). È rosso rubino luminoso, esprime profumi di gioventù e risulta particolarmente piacevole e bevibile. Un ottimo vino rosso a tutto pasto.
Inferi 2011 (Montepulciano d’Abruzzo)
Inferi affina 18 mesi in barrique e ulteriori 6 mesi in bottiglia. Si presenta nel bicchiere di un rosso profondo, con un profumo intenso di violetta, mora, ribes nero e prugne. Poi le note speziate di liquirizia e cacao, con uno sfondo tostato e balsamico nel finale, a bicchiere fermo.
In bocca è rotondo, morbido e di grande suadenza. Tannini eleganti che non appesantiscono il sorso. Buona sapidità e durata; lunga la persistenza.