I Colli Pesaresi, e in particolare le sottozone di Roncaglia e Focara sono famose per un particolare vitigno: il Pinot Nero. E in quale azienda andare per assaggiarne la migliore espressione se non da Fattoria Mancini? Un’azienda che possiede una sessantina di ettari di proprietà, di cui una metà vitati, per un totale di circa 80.000 bottiglie annue.Fattoria Mancini

Partiamo direttamente con una serie di assaggi e di informazioni sull’Azienda. Scopro che siamo alla quinta generazione e che acquistarono i terreni vitati a Pinot Nero che venne introdotto in questi luoghi dall’amministrazione francese durante l’Impero napoleonico, intorno all’800.

Il suolo di arenaria calcarea ed il microclima freddo della costa alta a strapiombo sull’Adriatico vennero riconosciute come condizioni ideali per la coltivazione di questa varietà.

I primi vigneti furono acquistati nel 1861 e successivamente si isolarono i cloni migliori.

Oggi addirittura esiste un clone di Pinot Nero chiamato ‘clone Fattoria Mancini”.

I vigneti sono quelli suggestivi e a picco sul mare del Parco Naturale di San Bartolo.verso_il_mare

Nella mia visita sono accompagnato dalle ragazze dell’accoglimento. Non è possibile fare foto all’interno della cantina ma i vini che mi vengono offerti in degustazione sono molti e una delle due ragazze mi accompagna verso la strada a uno dei vigneti più spettacolari dell’azienda.

 

Degustando i Vini della Fattoria Mancini

Veniamo quindi al dunque con la degustazione dei vini della Fattoria Mancini.

Roncaglia 2015 (Albanella e Pinot Nero). Colli Pesaresi Roncaglia Bianco DOC. Questo è un vino che prevede albanella (trebbiano romagnolo) e pinot nero vinificato in bianco. Il disciplinare prevede un parte di Pinot Nero, che deve essere almeno il 25%. Il tappo usato è quello a vite: Stelvin.

La Fattoria Mancini e i Vini delle Sabbie
La Fattoria Mancini e i Vini delle Sabbie

La Fattoria Mancini è l’unico produttore di albanella, quasi in purezza nella zona del pesarese. Il colore è brillante di un bel giallo verdolino. Spiccano le note floreali e quelle fruttate. E’ fresco e particolarmente piacevole. Buona persistenza. Riposa quattro mesi sulle proprie fecce.

Un altro vitigno che qui sta prendendo piede, forse un po’ più a sud è il Bianchello, che regala un vino fresco e floreale e su cui alcuni produttori si stanno concentrando.

Impero 2014 (Pinot Nero 100%, vinificato in bianco, fermo). Marche IGT. E’ un vino di grande struttura, dal bel colore paglierino. Al naso spiccano le note fruttate e le spezie dolci e l’ottima mineralità. Occorre dire che ovunque si notano freschezza e mineralità che sono le caratteristiche alla base della produzione dei vini di Fattoria Mancini.

Focara 2013 (Pinot Nero, 100%). “Colli Pesaresi” Roncaglia Pinot nero DOC. Il vino si presenta in una veste rubino pallido. Il quadro olfattivo e’ giocato su toni fruttati di frutta rossa, come ciliegia, lampone e poi il floreale con la rosa. Si percepisce una nota minerale di ruggine e spezie dolci che ricordano il tabacco da pipa. Il sorso è fresco e discretamente tannico. Molto piacevole e persistente. Questo vino trascorre un anno in barrique non nuove.

Sangiovese 2103 (Sangiovese in purezza). Molto piacevole questo sangiovese (è un clone toscano), dal colore rubino trasparente. Emergono al naso la frutta rossa, le ciliegie, il ribes e la prorompente mineralità. In bocca e’ fresco, riempie la bocca e accarezza il palato con tannini gentili. Buona persistenza.

E finiamo con un vino un po’ particolare: un’ancellotta in purezza. Cosa rara da trovarsi, visto che, dato il colore intenso, questo vitigno è quasi esclusivamente usato per in uvaggio con altri vitigni. L’ancellotta è un uva ricchissima di polifenoli.

Blu 2013 (Ancellotta 100%) il colore è rubino profondo con chiari riflessi violacei. Risulta di una consistenza impressionante, ruotando il bicchiere, sembra quasi aggrapparsi e non voler scendere dalle pareti. Il frutto è più scuro, la mora, la mora di gelso. E poi ancora una mineralità gessosa. Grande impatto gustativo e tannini sempre discreti e non aggressivi. Davvero un’interessante scoperta.

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