La visita alla Cave Mont Blanc a Morgex è quasi d’obbligo trovandosi nell’alta Valle d’Aosta. Il nome è recentemente cambiato, passando da Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle a Cave Mont Blanc de Morgex et La Salle, allo scopo di richiamare esattamente la vicinanza con il “Gigante” la montagna più alta d’Europa.
Sono il primo produttore della zona: una cooperativa che tratta le uve da circa 80 conferitori con appezzamenti che coprono 18 ettari vitati. La produzione è esclusivamente basata sul Priè Blanc, vitigno a bacca bianca autoctono della Valle d’Aosta. Produzione annua sulle 150.000 bottiglie e linea sia di vini fermi che spumanti, metodo classico. A questi si aggiunge un “ice-wine” di grande valore.
Dopo una breve visita in cantina e chiacchiere amichevoli con una delle ragazze addette al punto vendita, passiamo alla degustazione.
La versione d’ingresso dei loro vini è il Cave Mont Blanc, Vallée d’Aoste D.O.C. Blanc de Morgex et de La Salle 2014, è forse quella più tipica del priè Blanc. Colore lucente, paglierino tendente al verdolino, profumi di fiori bianchi ed erbette di montagna. Freschissimo e sapido, con ancora un lievissimo accenno di carbonica. Ottimo rapporto prezzo/qualità.
Il Rayon 2014 è la loro selezione dei vigneti meglio esposti al sole, alla sinistra della Dora Baltea, proveniente da Impianti ad altezze tra i 950 e i 1200 metri, tra i più alti d’Europa. Vinificazione tradizionale in bianco a temperatura controllata, svolge in parte la fermentazione malolattica. Si presenta di un paglierino scarico, principalmente fruttato e floreale; lievemente meno fresco e sapido del precedente. Buona lunghezza.
Il Piagnè è il loro cru; le uve provengono da un vigneto arroccato e storico, di proprietà della cooperativa. Ne producono solo 1500 bottiglie. Macerazione pellicolare di 48 ore a bassa temperatura, cinque gradi, in grado di esaltare il passaggio delle componenti terpeniche e aromatiche dalla buccia alla polpa.
Inoltre qui viene effettuata la pressatura soffice a grappolo intero, non diraspato, con il preciso intento di donare un po’ più di struttura al vino stesso. Vinificazione tradizionale in bianco a temperatura controllata. Affina sulle fecce fini.
Il vino si presenta di un colore più intenso, paglierino, sempre con brillanti riflessi verdolini. Il profumo è particolarmente fine, di fiori blu, come il glicine, ma emerge anche il fruttato, con ricordi di pera e mela, tuttavia il sottofondo è giocato su una nota vegetale, contenuta e garbata. Fondo minerale. È fresco e piacevolmente sapido e di buona persistenza. Ottima corrispondenza naso-bocca.
Glacier Pas Dosè Vallée d’Aoste D.O.C. Blanc de Morgex et de La Salle Metodo Classico. I vini base, che saranno successivamente spumantizzati, fanno un breve passaggio in legno in barrique non nuove. Il colore è glaciale, verdolino, il perlage è fine e persistente. Sentori dolci, di vaniglia, e poi fiori e lieviti a profusione. Sapido e discretamente lungo.
Chaudelune, Vallée d’Aoste D.O.C. Blanc de Morgex et de La Salle Vendemmia Tardiva. Questo è il vino del ghiaccio; le cui uve sono vendemmiate tra novembre e dicembre a temperature tali da ghiacciare gli acini. Il grappolo viene raccolto e pressato quando è ancora ghiacciato. Il mosto che se ne ottiene viene fermentato in legno, barrique non nuove a cui segue un affinamento di un ulteriore anno in bottiglia. Si presenta di colore dorato, ha profumi di miele, albicocca e frutta candida. È dolce ma ben supportato da un’acidità importante. Ottima persistenza.