Non proprio the day after ma … ecco il mio personalissimo resoconto su quanto provato all’Evento Sangiovese Purosangue, che ho recentemente pubblicizzato qui.
I prodotti presenti alla degustazione erano veramente tanti e forse lo spazio a disposizione non gli rendeva molta giustizia anche visto l’alto numero di persone presenti.
Nel banco dell’Enoclub Siena, dove venivano presentati tanti produttori insieme era difficile vedere tutti i vini presenti in assaggio.
Al di là dell’organizzazione, un po’ confusionaria, è stata una bella degustazione, in cui sono riuscita a provare quella selezione di vini che mi ero ripromessa di assaggiare.
Ho voluto principalmente provare prodotti che non conoscevo e da alcuni sono rimasta veramente stupita.
Innanzitutto questa è stata una ghiotta occasione per conoscere il Sangiovese di Romagna di cui finora a Roma ho trovato pochissimi esemplari … magari andando a caccia in ogni enoteca qualcosa si trova ma gli unici esempi li ho visti ad Eataly. Se qualcuno ha notizie più precise in quel di Roma, mi faccia sapere!
Data la mia ignoranza del Sangiovese romagnolo, sono stata più che contenta di assaggiare il Petra Honorii 2011 della Tenuta La Viola.
Un Sangiovese veramente diverso da quelli Toscani a cui sono abituata: sicuramente dalle forti note balsamiche e vegetali, con sentori molto più lievi, fruttati e floreali, di frutti rossi in confettura e rosa appassita. Un prodotto sicuramente sapido, morbido, con tannini rotondi e caratterizzato da una buona persistenza.
Anche se non l’ho potuto testare potrebbe abbinarsi bene con un brasato di maiale alle prugne.
Sempre della Tenuta La Viola ho voluto provare un altro Sangiovese, l’Anfora, da uve sangiovese lavorate per l’appunto in anfore di terracotta durante la fermentazione.
L’anfora è un sangiovese romagnolo ancora differente, molto più floreale e fruttato dell’Honorii, privo di tracce speziate, con un’ottima freschezza e un tannino ben integrato. Tuttavia rispetto all’Honorii si rivela sicuramente meno persistente.
Entrambi i vini hanno una gradazione di 14,5 e bisogna dire che in nessuno dei due l’alcool viene messo in evidenza … anzi sembrano quasi due rossi leggeri.
Peccato che l’azienda per ora non abbia ancora un rivenditore a Roma.
Tuttavia ho fatto una rapida ricerca e ho visto che i prodotti della Tenuta sono in vendita online qui, al prezzo più che onesto di 17,50€.
Parliamo ora dei vari Chianti provati.
Un prodotto che non conoscevo e che ho parecchio apprezzato è il Chianti Classico Berardenga 2011 dell’Azienda Felsina .
E’ un Chianti decisamente fruttato, con una buona acidità e sapidità e un tannino ben integrato: un vino che sicuramente può maturare ma che già da ora si rivela delizioso.
Anche le note “legnose”, dovute all’affinamento in botti (botti grandi e barrique di secondo e terzo passaggio) sono veramente lievi, molto più percepibili nella versione riserva, e lasciano il posto a dei sentori speziati più delicati.
Un vino che proverei volentieri con uno spezzatino di manzo ai finferli.
Anche il prezzo per un vino del genere è più che ragionevole, online si trova infatti anche a 16,90 Euro.
Un altro Chianti Classico che mi ha piacevolmente colpito è “Le Stinche” Vigna Castello di Lamole 2011, della Fattoria Di Lamole.
I profumi del vino sono sicuramente particolari: il prodotto presenta una forte nota di sottobosco, terra bagnata e sentori fruttati che ricordano le ciliegie sotto spirito.
All’assaggio si dimostra un Sangiovese dotato di buona sapidità e persistenza e con tannini non troppo marcati: un vino che può abbinarsi bene ad un cosciotto di cinta senese.
Questo ottimo prodotto si può trovare online ad un prezzo veramente competitivo, intorno ai 15€.
Infine un Chianti Classico da segnalare sicuramente per l’ottimo rapporto qualità prezzo è quello prodotto dal Castello La Leccia.
Un Chianti, quello dell’annata 2011, veramente delicato e piacevole: note fruttate e speziate piuttosto evidenti lasciano il posto ad una lunga scia minerale, abbastanza persistente.
Ciò che più stupisce nel prodotto, soprattutto confrontandolo con tanti Chianti, anche prodotti nello stesso territorio della Castellina, è la morbidezza dei tannini, molto ben integrati.
Un vino rosso a mio parere molto versatile che potrebbe abbinarsi bene sia con carni rosse sia con carni bianche magari condite da qualche salsa e non semplicemente arrostite.
Potrebbe essere interessante un abbinamento con il Coq au vin, con il Pollo alla Cacciatora oppure anche con dei Saltimbocca alla Romana.
In questa degustazione ho avuto modo anche di provare il Sangiovese di Carmignano, un’area di produzione piuttosto limitata ma significativa, nella zona di Prato.
Ho assaggiato due riserve: Il Carmignano “Elzana” e il “Montalbiolo” entrambi prodotti dalla Fattoria Ambra, principalmente con uve sangiovese provenienti da due diversi cru.
Le due riserve all’assaggio si rivelano diverse, specialmente nei profumi: l’Elzana presenta forti sentori erbacei e speziati, di fiori secchi e delle lievi note fruttate, mentre la riserva Montalbiolo ha invece dei profumi più fruttati.
In entrambi i casi si tratta di vini che devono ancora maturare, caratterizzati da una buona acidità e tannini evidenti. L’Elzana tuttavia mi è sembrata più morbida ma caratterizzata da una minore sapidità rispetto alla Montalbiolo.
In entrambi i casi si tratta di prodotti veramente interessanti e piacevoli, versioni ancora diverse di quel Sangiovese così importante in Toscana.
Si potrebbe provare entrambe con un bel filetto di maiale lardellato, su crema di pecorino.
In generale si tratta di vini corposi che hanno bisogno di essere accompagnati da carni rosse arrosto o brasate (soprattutto maiale e agnello) e formaggi stagionati.
Entrambi i prodotti sono reperibili online al prezzo di circa 18€.
Parliamo ora di un Bolgheri veramente interessante: il Cavaliere di Michele Satta.
Ho avuto l’opportunità di assaggiare l’annata 1996 … veramente speciale. Un vino maturo, morbido, con ancora un discreta acidità, caratterizzato da sentori di confettura di ciliegie, speziati di liquirizia e caffè.
Il finale è nettamente sapido e molto persistente.
Molto meno matura è ovviamente l’annata del 2008, la più recente in assaggio, che si rivela molto più fruttata, con tannini ben più evidenti sicuramente meno persistente.
Un vino comunque importante, anche come prezzo, che andrebbe provato con uno spezzatino di cinghiale.
Per concludere parliamo di un delizioso Vin Santo del Chianti Rufina provato durante l’occasione: quello dell’azienda biologica Le Frascole, annata 2002.
Sono chiarissimi i profumi e i sapori di frutta secca, mandorle e nocciole, e di miele di castagno. All’assaggio è veramente un nettare, piacevolissimo, con un alcolicità per niente invasiva.
Sicuramente un Vin Santo da provare insieme a delle pasticceria secca, a base di pasta di mandorle e canditi, oppure anche con dei dolci a base di cioccolato come ad esempio la Torta Pistocchi, di cui era presente il banco d’assaggio … quindi ho potuto verificare direttamente la bontà dell’abbinamento.
Il prodotto si può acquistare anche a Roma presso l’enoteca Trimani, ad un prezzo di circa 62€.