E’ quasi giunto il momento di chiudere il capitolo Estate e mettere ordine tra i luoghi visitati, le scoperte fatte e le bontà assaggiate.
Quindi è proprio ora che io vi parli dell’Azienda Gabutti Boasso che ho avuto il piacere di visitare durante le mie proficue vacanze langarole.
Come ricorderete, da questo post, avevo già avuto modo di provare uno dei Baroli prodotto dall’azienda durante l’evento romano “Baroli del Cuore”: già allora ero stata piacevolmente colpita dalla loro produzione e, assaggiando i restanti vini durante il Vinitaly, ho scoperto un ottimo modo per ampliare la mia conoscenza di questa cantina.
Ho scelto infatti di soggiornare presso l’agriturismo dell’azienda, una scelta che si è rivelata perfetta e piacevolissima per l’esplorazione del territorio delle Langhe.
Un angolo di paradiso in cui è stato possibile provare i loro vini e le altre prede catturate (sempre vini, eh! … vabbè, anche formaggi! ) nel corso della vacanze.
L’Azienda Gabutti Boasso
L’azienda Gabutti Boasso nasce negli anni ‘70 ma il loro lavoro sul territorio inizia prima: le vigne venivano già da tempo coltivate e coccolate dalla famiglia Boasso prima che cominciasse a produrre il vino in proprio senza vendere le uve.
Quella dell’azienda Gabutti Boasso è una vera esperienza maturata sul campo, condizione ottimale per produrre dei vini di alta qualità.
Infatti il lavoro di creazione di un ottimo vino inizia in vigna e, lavorando bene sul terreno e sulle piante, il processo di vinificazione, maturazione e affinamento non può che migliorare un prodotto già promettente fin dall’inizio.
Posizionata nella borgata Gabutti, affacciata verso lo splendido castello di Serralunga d’Alba, la cantina Gabutti Boasso prende il nome dalla famiglia del proprietario, Franco Boasso, e da una delle zone più vocate alla realizzazione di un Barolo di qualità – il cru Gabutti.
I Vini dell’Azienda Gabutti Boasso
L’azienda Gabutti Boasso produce dei vini di grandissimo carattere e marcata intensità, vini che all’assaggio colpiscono per la forza dirompente dei sapori e la loro corposità.
L’Arneis, il Langhe rosso, il Dolcetto e la Barbera d’Alba e ovviamente i diversi Baroli: ho avuto l’opportunità di assaggiare l’intera produzione dell’azienda e di riportarne un ricordo tangibile anche in quel di Roma.
Parliamo di “Baroli” diversi poiché diverse sono le loro caratteristiche organolettiche: differenze dovute innanzitutto a una diversa provenienza delle uve.
Le vigne di proprietà dell’azienda Gabutti Boasso, da cui provengono i grappoli di Nebbiolo usati nella produzione dei due Baroli, Margheria e Gabutti si estendono proprio su quegli specifici versanti collinari da cui i loro vini traggono il nome.
Il Barolo Margheria, dall’omonimo cru, è caratterizzato da toni vegetali, fruttati e speziati intensi, dove percepiamo chiaramente la confettura di lamponi, le foglie di menta, il sottobosco e la radice di liquirizia.
Più austero, intenso e corposo è il Barolo Gabutti, dall’omonimo cru: un Barolo che rimane nettamente impresso all’assaggio e non può che richiamare paesaggi boschivi incontaminati.
Profuma chiaramente di frutti rossi sotto spirito, menta, liquirizia, foglia di tabacco, incenso: un Barolo davvero intenso e gustoso, caldo e morbido, con il giusto sprint di freschezza in grado di alleggerirlo e vivacizzarlo.
Se invece abbiamo voglia di un Barolo più delicato e meno “acceso” nei sapori, non possiamo che contare sul Barolo base dell’Azienda: il Barolo Serralunga DOCG.
Un giusto mix di note fruttate dolci, floreali di violetta e delicatamente amarognole di corteccia e menta: un Barolo sicuramente più fresco, meno corposo e meno tannico dei precedenti, ma comunque di grande impatto gustativo.
Se per accompagnare i sapori nettissimi del Gabutti e del Margheria gli stufati di cacciagione sono ottimi, per fronteggiare il Barolo di Serralunga possiamo anche avventurarci con ricette meno impegnative che prevedono delle carni arrostite e salsate di manzo o di coniglio, magari arricchite da un contorno vegetale.
Nella produzione del Dolcetto e del Langhe rosso la provenienza delle uve è diversa rispetto ai Baroli.
Le uve destinate alla produzione del Dolcetto d’Alba vengono raccolte dalla zona di Meriame, sempre nel comune di Serralunga d’Alba, ma situata più a Nord, con un’esposizione a Ovest, mentre il Langhe rosso viene prodotto a partire da uve di Barbera, Nebbiolo e Dolcetto, vinificate separatamente e poi assemblate.
Si tratte ancora di due vini rossi di grande intensità gusto-olfattiva, certo molto meno penetranti dei Baroli ma caratterizzati da sapori decisi e persistenti.
Il Dolcetto con la sua spiccata freschezza è perfetto per i primi piatti al ragù o per delle polpette al sugo, mentre il Langhe rosso, con il suo gusto morbido, fruttato e quasi dolce, può sposarsi benissimo con delle salsicce grigliate o con delle spuntature di maiale in salsa.
Per quanto riguarda la Barbera mi riservo di parlarne in separata sede dal momento che ho avuto modo di sperimentarla in diversi abbinamenti.
Anche se l’Azienda Gabutti Boasso si presenta come regno per grandi vini rossi, il loro Arneis non è certo da meno: se pensiamo a un Arneis leggero, fresco e delicato, siamo proprio sulla strada sbagliata.
La freschezza è ben presente ma anche questo vino ha una grande intensità gustativa, una struttura, una morbidezza e dei sapori che di certo non lo rendono un vino da antipasto.
Il Roero Arneis di Gabutti Boasso si presta benissimo ad accompagnare primi piatti con ragù in bianco, risotti ai funghi, alle zucchine o alla pescatora, bocconcini di pollo saltati e speziati.
Per finire in dolcezza l’azienda presenta anche il suo dolce e profumoso Moscato D’Asti: fiori gialli di camomilla e mimosa, miele fior d’arancio, scorza di limone candita e albicocche … con questi profumi e sapori fa proprio venire l’acquolina.
Sicuramente è perfetto – e non vedo l’ora di verificare – con una delicata e soffice torta paradiso alla crema di vaniglia oppure, visto che fa ancora caldo, con una bavarese di ricotta e crema al caramello.
Parlando della mia visita all’azienda Gabutti Boasso mi è impossibile non menzionare la grandissima disponibilità dei proprietari nello spiegarmi tutte le attività in vigna e in cantina e l’estrema gentilezza dimostrata durante tutta la permanenza in Serralunga.
Sicuramente una tappa obbligata per chi voglia conoscere il territorio e i vini di un paese gioiello come Serralunga d’Alba e delle Langhe del Barolo.
Solo un piccolo suggerimento 😉
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