Mi rendo conto di non aver mai dedicato un articolo al Notturno dei Calanchi … una grave mancanza a cui sono felice di rimediare! Questo Pinot Nero del Lazio, che nasce in Tuscia dalla maestria di una Tenuta vinicola di grande bellezza, quella di Paolo e Noemia D’Amico, è un assaggio che resta impresso.
Certo, magari stai pensando: “il Pinot Nero nel Lazio? Quanto mai potrà essere speciale?”. Allora la tua sorpresa sarà doppia, continuando la lettura. Preparati a scoprire le potenzialità del Notturno dei Calanchi in un’esperienza dai sapori arditi e avvincenti, capaci di accontentare tutti i gusti.
La Tenuta Vinicola Paolo e Noemia D’Amico
Per capire la speciale magia che avvolge il Notturno dei Calanchi e i suoi abbinamenti, bisogna partire dalle sue origini.
Il Lazio è una regione del centro Italia che nasconde perle territoriali ed enologiche. Con la cantina Paolo e Noemia D’Amico ci troviamo quasi al confine con la Toscana e l’Umbria, a Castiglione in Teverina, in quella che è conosciuta anche come zona dei Calanchi.
I Calanchi, a cui l’azienda si è ispirata nel dare i nomi ai propri vini, sono formazioni geologiche tipiche di questa zona del Lazio, createsi nel tempo attraverso il fenomeno di erosione dei terreni argillosi locali. Sicuramente, avrai sentito parlare del Borgo di Civita di Bagnoregio, la città morente, sorta su uno sperone di roccia che, lentamente, si sta sgretolando per il fenomeno di dilavamento.
Ecco, la Tenuta di Paolo e Noemia d’Amico sorge a poca distanza da Civita e ne condivide il particolare paesaggio sulla Valle dei Calanchi.
Una Cantina ma non solo, quella della famiglia D’Amico; un luogo che unisce piaceri per il palato, la mente e lo spirito. Anche solo il giardino della Tenuta è visitabile e aperto tutto l’anno, senza prenotazione. Un luogo in cui non godi solamente dei fiori e dei loro profumi ma anche dello splendido paesaggio sulla valle e di un’esposizione di opere artistiche permanenti, a richiamare le magie del giardino di Boboli.
L’assaggio dei vini, tutti biologici, e la visita alla cantina è ciò che si definisce “ciliegina sulla torta”. E non ti ho detto che la Tenuta ospita anche due splendide location per organizzare vacanze ed eventi di diverso tipo.
I vini di Paolo e Noemia D’Amico
Ho avuto modo di assaggiare i vini di Paolo e Noemia D’Amico diverse volte. Ho scoperto questa cantina con il Noè, un Orvieto DOCG che mi ha subito colpita con la sua sapidità. Il mio viaggio tra le etichette dei Calanchi è proseguito attraverso gli altri bianchi prodotti, come il Falesia e il Calanchi di Vaiano, culminando con la rivelazione protagonista del post: il Pinot Nero, Notturno dei Calanchi.
Un rosso che segna il fascino di confine del luogo, anche per quanto riguarda la produzione enologica. Infatti, le vigne di Pinot sorgono in Umbria, in una zona racchiusa tra Lazio e Toscana, in un contesto in cui le uve beneficiano di un’altitudine ottimale e di un suolo collinare ricco di argille e calcare: fattori pedoclimatici che contribuiscono all’eleganza del vino finale.
Assaporando il Notturno dei Calanchi
Un rosso raffinato sotto ogni aspetto, caratteriale ma con una sua personalità distintiva, ecco perché è un Pinot Nero su cui fare affidamento, per stupire e impressionarsi già da soli.
Un nettare che matura in barrique, per circa 12 mesi, e trascorre in bottiglia un periodo di affinamento altrettanto lungo.
Già nel colore il Notturno dei Calanchi non passa inosservato. Di un rubino smagliante, con sfumature carminio, è un gran bel vedere nel calice e se ne merita uno anche più bello e di design, rispetto a quello che ho usato io, magari con un bordo più aperto verso l’esterno, per facilitare la diffusione dei profumi.
L’aromaticità del Notturno rispetta il corredo varietale dell’uva d’origine, con quelle sfumature che richiamano la terra e il bosco. Un ventaglio di sensazioni che spazia tra i frutti di bosco e le violette e arriva alle spezie dolci, passando per l’erba falciata e il timo.
Una persistenza che avvolge il palato, con il giusto mix di freschezza e sapidità, per un ottimo equilibrio tra durezze e morbidezze … quando si dice tannino elegante! Un sorso in cui il calore alcolico si percepisce appena, in cui apprezzare il finish setoso, ritmato da note di cardamomo, cannella, mirtilli ed erbe di bosco.
Il Notturno dei Calanchi e i suoi abbinamenti migliori
Il Notturno dei Calanchi, classe 2021, si presta a tanti abbinamenti diversi.
Un rosso che rispetta la vocazione delle sue uve, confermandosi grande amico di tutti quei piatti che hanno protagonisti i profumi e i sapori della terra. Sicuramente non è quel Pinot Nero che dà il meglio di sé con le ricette di mare.
Invece, il Notturno dei Calanchi è magico con tutte i piatti con protagonisti i funghi e i tartufi, anche vegetariani! La sua aromaticità e la componente morbida e fresco-sapida, lo rende un ottimo partner per un risotto ai porcini, per dei funghi ripieni, per dei tomini alla boscaiola, per una lasagna funghi e taleggio, per un petto di pollo al tartufo.
Un rosso che ama anche la consistenza e l’aromaticità dei formaggi a crosta lavata e fiorita. Il Notturno insaporisce e rinfresca il gusto caratteristico di Brie e Taleggio e ne esalta i sapori anche quando accompagnati da una composta di frutti rossi o dalla frutta secca. Proprio con nocciole, noci e castagne, questo Pinot Nero in purezza mette in mostra la sua morbidezza e il suo equilibrio, enfatizzando l’aromaticità della frutta, senza accentuarne il tocco amaro e tannico.
La passione del Notturno dei Calanchi per i profumi e gli ingredienti del bosco, mi ha spinto a provarlo, sia con un tacchino ripieno sia, recentemente, con delle rose di carciofi con salsa al Taleggio e noci.
Un solo vino, per una miriade di abbinamenti gustosi da provare, con cui allietare ogni momento e stagione. Goditelo anche con un raffinato filetto alla Wellington o con una tagliata al tartufo.
Il Notturno dei Calanchi ha quell’appeal raffinato che te lo fa desiderare sia in momenti speciali sia nelle occasioni di tutti i giorni, per attimi di piacere assolutamente chic.