Qualche mese fa mi sono imbattuta in un interessante articolo riguardo alla comunicazione del vino.

Si tratta di un articolo rivolto soprattutto a chi produce, pubblicizza e vende il vino  ma i consigli che offre si possono benissimo applicare a tutti coloro – me compresa – che si occupano semplicemente di “comunicare il vino” senza ricercare un guadagno.

Al di là dei consigli che l’esperta intervistata offre sul modo di pubblicizzare il vino sono rimasta colpita soprattutto da ciò che afferma riguardo a come i comunicatori del vino fanno sentire i consumatori e potenziali clienti: IGNORANTI.

[mks_pullquote align=”left” width=”300″ size=”24″ bg_color=”#000000″ txt_color=”#ffffff”]“ … se non sapete abbastanza di VINO allora non siete portati per il commercio o anche semplicemente il consumo di vini. Questo tipo di comunicazione ha contribuito a rendere il vino esclusivo …” Reka Haros [/mks_pullquote]

Tutte quelle pubblicità di corsi da esperti, quegli articoli su specificità del vino ai più sconosciute, quelle notizie riservate solo a chi conosce l’enologia, quel lessico “enosnob” usato spesso a sproposito  hanno contribuito a rendere il vino un argomento “difficile” e poco emozionante.

Invece è proprio il secondo punto che è cruciale nella comunicazione di questo prodotto.

Il vino, così come la cucina, è EMOZIONE: la scoperta di nuovi sapori, di accostamenti sorprendenti.

Non bisogna per forza essere degli esperti di vino per beneficiare di queste sensazioni: la conoscenza e la curiosità sono cose bellissime ma nascono da un desiderio e da una voglia di approfondire ciò che piace ed emoziona.

E’ giusto che chi si occupa di vino e si rivolge a un pubblico di esperti e appassionati del settore usi tutte le sue conoscenze in merito ma se si comunica con qualcuno che di vino ne sa poco e non vuole approfondire troppo, allora è bene moderare i termini, perché la noia è dietro l’angolo.

Nessuno si emoziona con chiacchiere pedanti e nozioni superflue: ci si appassiona invece davanti alla descrizione di armonie di sapori, gusti particolari, abbinamenti cibo vino sorprendenti.

Sembrano constatazioni banali ma sono aspetti che vengono quasi sempre tralasciati nella comunicazione del vino: ci si sofferma sul grado di conoscenza che bisogna avere per “capire il vino”, su quali bicchieri scegliere, quale budget spendere per una buona bottiglia, la temperatura di servizio, ecc.

Tutti aspetti importanti … ma per gli esperti del settore: la comunicazione del vino deve però poter rivolgersi a tutti, anche a chi vuole semplicemente concedersi qualche buon bicchiere di vino il Venerdì sera con gli amici, senza stare sproloquiare sul terroir di un vitigno, sulla biodinamicità di un’azienda, sulla presunta mineralità del prodotto.

 

Ecco, nel piccolo, questo blog cerca di far conoscere il vino, rendendolo un pochino più emozionante di quanto viene fatto normalmente apparire.

Fateci sapere se siamo sulla buona strada 😉

 

Cheers!

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